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Piazza Velasca 8-10

L'edificio, progettato per uso residenziale ma in seguito prevalentemente adibito a uffici, è situato lungo il Corso di Porta Romana e costituisce la chiusura verso sud del sistema spaziale di piazza Velasca. L'area su cui insiste era stata quasi completamente rasa al suolo dai pesanti bombardamenti dell'ultimo conflitto mondiale e il Comune aveva predisposto un primo Piano di Ricostruzione, poi superato e semplificato nella proposta definitiva con al centro la torre Velasca. Il fabbricato è un corpo doppio costituito da due blocchi contigui, ciascuno con un vano scala e due ascensori che in origine distribuiscono due grandi appartamenti per piano. Ogni alloggio è impostato a partire da un ampio corridoio centrale che consente l'accesso a ulteriori disimpegni per la zona notte e per i servizi; due delle quattro unità residenziali di ogni piano dell'edificio si distinguono per un enorme soggiorno passante da cui è possibile accedere sia alle grandi balconate affacciate su Corso di Porta Romana che ai loggiati continui aperti verso piazza Velasca. Il prospetto sul Corso è scandito da una sequenza di quattro setti murari rivestiti in ceppo gentile che inquadrano altrettanti sfondati verticali con lunghi balconi mistilinei. In corrispondenza della grande portafinestra che si apre sul soggiorno - posizionata in diagonale rispetto al piano della facciata - ogni balcone esibisce una parte di parapetto in muratura, a contrasto con la leggerezza della rimanente superficie, in ferro. Il basamento, che ospita esercizi commerciali, è costituito da una sequenza continua di aperture su strada ritmata da pilastri che mettono in evidenza la regolarità della struttura. Le proporzioni delle aperture e degli eleganti sopraluce rettangolari, che riprendono la scansione delle parti superiori della facciata, esprimono una profonda continuità e un'assoluta coerenza con la cultura architettonica razionalista italiana. Allo stesso tempo il movimento creato dalle balconature in facciata risponde a un clima culturale che è già interamente rivolto alle sperimentazioni degli anni Cinquanta. Sul prospetto interno le aperture nel basamento sono a gruppi di tre e lasciano spazio ai due ingressi all'edificio; l'intera facciata è caratterizzata da loggiati continui con lunghi parapetti in muratura che si interrompono in alcuni tratti secondo un modulo stabilito, creando un motivo lineare che diviene tema compositivo di tutto il fronte. Attraverso l'uso reiterato del loggiato l'architettura di Malchiodi cerca di risolvere il difficile rapporto con lo spazio della piazza che, con la costruzione della Torre Velasca (1956-1957), sarà svuotato di ogni prerogativa di urbanità rimanendo un luogo marginale e ancora oggi irrisolto.

La Pietra U., Gian Carlo Malchiodi Architetto, Milano 2007, pp. 84-87

Anno: 
1955
Luogo: 
Milano
Committente: 
Privato
Tipologia: 
Edificio residenziale
Progetto: 
Gian Carlo Malchiodi con Ugo Zanchetta
Stato: 
Realizzato
Foto: 
Stefano Suriano
malchiodi architettura
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