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Via Pantano 2-4

Piazza Velasca è delimitata da una sequenza di edifici moderni che ne definiscono la forma quadrata, al centro della quale svetta l'omonima torre progettata dallo studio BBPR: nel corso degli anni Cinquanta del Novecento l'architetto Ugo Zanchetta, in collaborazione con Gian Carlo Malchiodi, costruisce due dei quattro lati della piazza realizzando gli edifici in fregio a via Pantano e corso di Porta Romana. Il corpo in linea su via Pantano è composto da due parti che, pur nella loro autonomia formale, rispondono ad una logica compositiva unitaria e vengono realizzate in rapida successione: al civico 2 si trova un primo fabbricato di nove piani fuori terra, con negozi e mezzanino ricavati nella fascia basamentale rivestita in granito mentre al civico 4 vi è un secondo corpo edilizio, più basso e sospeso su pilastri per ricavare a livello strada un ampio varco d'accesso a piazza Velasca. L'edificio di via Pantano 2 presenta l'ingresso comune - un elegante atrio passante - che consente di accedere al vano scala e agli ascensori. Ai piani superiori un lungo corridoio centrale distribuisce i bilocali monoaffaccio collocati su entrambi i lati lunghi dell'edificio; l'unica eccezione è costituita dall'ultimo alloggio ubicato sulla testata nord-ovest, meglio esposto in virtù della sua collocazione terminale. La logica funzionale degli spazi interni viene riportata sui fronti, impostati sulla sequenza di moduli di quattro aperture che corrispondono ciascuna ad un alloggio: le due finestre centrali, di dimensioni ridotte, sono destinate ad illuminare i bagni e le cucine mentre le altre due più ampie, laterali, coincidono con i soggiorni e le camere da letto. La parte più a sud del fronte su piazza Velasca è invece caratterizzata da ampie superfici vetrate che individuano la presenza dei vani scala e degli ambienti distributivi. L'edificio al civico 4 di via Pantano presenta la medesima articolazione planimetrica ma non ripresenta nei prospetti la stessa corrispondenza con gli alloggi interni, limitandosi a proporre una sequenza equilibrata di finestre singole o accoppiate, di due diverse dimensioni. Da segnalare il dettaglio del disegno delle aperture, comune ai due edifici, composte da un serramento e da un sottofinestra in muratura, arretrato rispetto al filo del fronte e rivestito con tessere a mosaico: una soluzione, largamente diffusa in molta edilizia moderna milanese, attraverso la quale è possibile ottenere aperture dalle proporzioni allungate in verticale che, dal punto di vista formale, ricalcano quelle dell'architettura storica.

La Pietra U., Gian Carlo Malchiodi Architetto, Milano 2007, pp. 94-95

Anno: 
1955
Luogo: 
Milano
Committente: 
Privato
Tipologia: 
Edificio residenziale
Progetto: 
Gian Carlo Malchiodi con Ugo Zanchetta
Stato: 
Realizzato
Foto: 
Stefano Suriano
malchiodi architettura
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